Famiglia all’improvviso

Fare il papà al giorno d’oggi può essere considerato un mestiere o un’arte? Ti sei mai chiesto se essere padre è una cosa per tutti o solo per i più esperti?

Il simpaticone Omar Sy (attore conosciuto già grazie a Quasi amici e Mr.Chocolat) viene scelto dal regista Hugo Gèlin per interpretare il ruolo di un giovane la cui vita viene stravolta da un’inaspettata notizia: cosa faresti se domani scoprissi di avere un figlio con una ragazza di cui a malapena ricordi il nome?

Samuel (Omar Sy) è la risposta a questa domanda: probabilmente non sapremmo cosa fare, cominceremo ad inventarne di tutti i colori per far sì che la nostra spensierata vita non perda la verve che ha sempre avuto o magari, ad un certo punto, ci rassegneremo e ci rimboccheremo le maniche per imparare a fare il padre.

Una commedia o un dramma?

Il film si presenta come una commedia, e lo è per i primi minuti: le vicende di Samuel e Gloria sono divertenti, colpiscono lo spettatore per la loro semplicità. Ma in se per sé non c’è nulla di comico: per l’ennesima volta assistiamo ad una sbagliata traduzione del titolo del film (in Francia si presenta con Domani tutto comincia), il quale non fa altro che illudere lo spettatore che aspetta di trovarsi una famiglia unita, affiatata.

Purtroppo non è così: Samuel fa di tutto per assicurare a sua figlia una vita serena, divertente, unica. Omar Sy riporta alla mente il Will Smith de La ricerca della felicità e Benigni de La vita è bella: mette al primo posto quelle che sono le preoccupazioni, i desideri, la felicità di sua figlia, perché è la prima naturale cosa che ognuno di noi sa e può fare quando si vuole bene a qualcuno. Samuel è un supereroe che non vuol far altro che rendere felice sua figlia nonostante le difficoltà della vita e le continue cadute per garantire a Gloria quella gioia e spensieratezza che ogni bambino/a dovrebbe avere.

Perché andare a vedere il film

L’alternanza di toni drammatici e comici rendono la pellicola avvincente e particolare per il suo inaspettato sviluppo: verso la fine prende piede la drammaticità che travolge lo spettatore nella storia di quella famiglia insolita, in cui un giovane padre si prende cura di sua figlia come un vero supereroe facendo in modo che questa abbia sempre il sorriso stampato sul volto. Essere padre è semplice e difficile allo stesso tempo: mettere la felicità di altri al proprio posto può essere il passo giusto per cominciare.

Un film che va assaporato, sentito, che emoziona e sa far ridere allo stesso tempo, che racconta una dolce amara vicenda che ha molto di reale, perché la vita è ciò che è, con le sue imperfezioni, i suoi continui sbalzi, con la sua cruda realtà.

Scendono le lacrime inconsapevolmente, senza che tu te ne accorga, e apprezzerai il fatto di esserci e di poter dire:” Un giorno sarò grande, forse di mestiere farò il supereroe”.

Francesco Vitiello