di Francesco Vitiello

“Me lo ricordo ancora quel momento, mi sembrarono così, non lo so, tutti così felici, perché non potevo esserlo anch’io?”

Introduzione

Cosa credete che sia la felicità? Si può davvero essere felici in questa vita?

Bene, questi sono interrogativi che la razza umana si pone da secoli e la cui spiegazione non sempre risulta essere univoca: c’è chi dice che la felicità sta nelle piccole cose o chi addirittura crede che essa non esista. Certamente il protagonista del film capolavoro di Gabriele Muccino non la pensava allo stesso modo: nella sua vita c’era di tutto tranne che la felicità, eppure egli non aveva motivo di arrendersi, perché doveva badare alla sua famiglia, in particolare a suo figlio Christopher (interpretato dal suo vero figlio Jaden Smith).

Fermarsi sarebbe stato letale e fatale per Chris, dunque perché lasciarsi andare quando non si ha nulla da perdere e tutto da guadagnare?

Will Smith interpreta la storia vera di un uomo che credeva veramente nella ricerca della felicità, di un uomo animato da grande forza di volontà, perseveranza e audacia: per lui essere felici era un vero e proprio obiettivo da raggiungere mettendo in gioco tutte le potenzialità che ognuno di noi possiede. Un uomo che cercherà in tutti i modi di soddisfare le richieste di un figlio, che troverà il modo di essere all’altezza delle sue aspettative nonostante le continue delusioni che la vita gli offrirà.

“Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d’indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola ricerca. Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire, e che forse non riusciremo mai a raggiungere, qualunque cosa facciamo, come faceva a saperlo?!”

Riflessioni

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Al di là della bellezza del film che non si discute, il tema da tratteggiare qui è un altro: tutti noi ogni giorno riprendiamo le nostre vite scolpendo i nostri passi per le strade che ci troviamo a percorrere; purtroppo però la strada che si trova dinanzi a noi non è tutta in discesa, poiché la vita stessa ci pone delle avversità, degli ostacoli che noi stessi dobbiamo superare e lasciarci alle spalle.

Ciò che muove la società sono le azioni che tutti noi esseri umani ci troviamo a fare ogni giorno della nostra vita: non importa se quest’ultima prima o poi ci presenterà delle difficoltà, perché per raggiungere la vita che sogniamo o che almeno riteniamo di sognare, dobbiamo mettere in gioco noi stessi e la nostra forza di volontà quotidianamente.

Chris Gardner vuole mostrare questo: un uomo sull’orlo della disperazione pronto ogni volta a rialzarsi e a combattere per raggiungere i suoi obiettivi e per coronare il suo sogno, che non si butta giù davanti alle avversità, che crede in tutto quello che fa e che sfrutta tutte le sue forze per andare avanti. Ci dimostra che in questa vita, se veramente lo vogliamo, possiamo ottenere tutto, possiamo meritarci tutto e non importa se verremo derisi, perché questa stessa vita potrà regalarci ciò che desideriamo.

Aspetti tecnici del film

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La pellicola di Muccino del 2006 si caratterizza come il tipico sogno americano ambientato negli anni ottanta: le inquadrature cambiano più e più volte per dare dinamicità al tutto e per riprendere il nostro protagonista in tutte le sue sfaccettature. Il film tende ad evidenziare anche un altro aspetto che non passa inosservato: il rapporto padre-figlio, facilitato dalla presenza del reale figlio di Will Smith, il quale riesce a trasportare con la sua spontaneità e ingenuità i nostri cuori.

Chris fa di tutto per far felice suo figlio, per proteggerlo da ciò che lui è abituato a vivere ogni giorno, per garantirgli un letto caldo e un sorriso stampato perennemente sul suo volto, per essere un padre affettuoso nonostante tutto.

Conclusione

Se è vero che abbiamo il potere di cambiare la nostra vita in meglio, allora dobbiamo fare di tutto affinché quel meglio arrivi: ciò che sta là fuori probabilmente farà di tutto per buttarci giù ma noi non dobbiamo mollare, dobbiamo saper riconoscere i nostri limiti, dobbiamo esserne consapevoli, perché solo con la consapevolezza di ciò che sappiamo fare possiamo scegliere per noi stessi, possiamo se necessario migliorarci, contrastando quei fenomeni esterni che ci colpiranno.

“Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.”

Occorre che ogni giorno noi prendiamo la nostra vita in mano, perché essa è qui e ora, non per sempre: siamo noi i fautori del nostro destino, siamo noi stessi che sappiamo ciò che può farci felice, che sia il sorriso di un amico, il nostro pasto preferito, la realizzazione dei nostri sogni più segreti: se c’è una cosa che ancora ci accomuna, questa è forse la ricerca della felicità, chi più chi meno. Il futuro lo costruiamo noi con le nostre azioni, i nostri errori, i nostri più grandi successi: perché la felicità è ad un passo da noi, ed è reale solo se ci credi.